di Kekeli Daniel Quenum – Lago Agrio

In questi ultimi anni, ho desiderato fortemente fare un’esperienza lavorativa in America Latina. Cosí tanto da fare domande al Servizio Civile Universale per due anni di fila con esito “Idoneo ma non selezionato”. Poi inaspettatamente esce il bando dei Corpi Civili di Pace. Ho voluto tentare di nuovo anche se avevo paura di un ennesimo esito negativo. E invece eccomi qua a scrivere una testimonianza da Lago Agrio.

Lago Agrio è una città molto particolare. Situata nella provincia di Sucumbíos, a nord-est dell’Ecuador immersa nella foresta amazzonica. La città è nota per essere il centro operativo dell’industria petrolifera ecuadoriana, ed è stata fondata durante il boom petrolifero degli anni ’70. Il suo nome, che in spagnolo significa “lago amaro”, deriva dal massiccio inquinamento petrolifero nell’area. Lago Agrio non è una destinazione turistica, ma la regione circostante offre tante attrazioni naturali tra innumerevoli cascate e riserve naturali.

A parte la bellezza circostante, Lago Agrio è una città difficile da vivere a causa di problemi di sicurezza e di criminalità legati in parte alla criminalità organizzata attorno al traffico di droga (per la sua vicinanza al confine colombiano) e alla disuguaglianza sociale ed economica. La mia esperienza nei Corpi Civile di Pace si sta svolgendo presso il NRC (Norwegian Refugee Council/Consiglio Norvegese per i Rifugiati)ONG indipendente e umanitaria che fornisce informazione, orientamento e assistenza legale ai rifugiati e ai profughi. La città di Lago Agrio accoglie maggiormente cittadini colombiani, che scappano dalle loro terre a causa del conflitto armato che perdura da molti anni, e cittadini venezuelani che lasciano le proprie case a causa della grave crisi politica, economica e umanitaria, considerata una delle più gravi degli ultimi decenni in America Latina.

Nel caso della popolazione migrante colombiana ci sono vari modi per regolarizzarsi, quali: la richiesta d’asilo, per tutti coloro che sono costretti a lasciare il loro paese per mettersi in salvo; la Visa MERCOSUR, temporanea o permanente, attualmente la più semplice da ottenere per la popolazione colombiana (sebbene l’Ecuador non sia un membro ufficiale del Mercosur, nel 2019, ha firmato un accordo di associazione); la Visa de Amparo, ovvero, un tipo di visa permanente che possono richiedere le persone migranti che abbiano familiari ecuadoriani. Per la popolazione venezuelana residente irregolarmente in Ecuador, invece, le opzioni per regolarizzarsi si riducono. Possono accedere alla regolarizzazione migratoria attraverso la domanda di rifugio, e, fino al 5 aprile del 2024, alla VISA VIRTE, che è un Permesso di Residenza Temporanea Eccezionale, che ha una validitá di due anni ed è rinnovabile solo una volta.

Il nostro lavoro, in questi ultimi mesi, è stato un lavoro di informazione circa la VISA VIRTE e sui requisiti necessari per poterla richiedere ed ottenere. Infatti, da Gennaio, si sono intensificate le attenzioni alla popolazione venezuelana, per fornire le informazioni e l’assistenza nel processo di richiesta di questo permesso. Il lavoro prevede, in primo luogo, un costante contatto con la popolazione migrante, infatti, consiste nell’individuare la condizione e le necessità di ogni persona che richiede i servizi dell’organizzazione. Dall’interazione con gli utenti emergono tante storie di violazione dei diritti umani, a cui non si può rimanere indifferenti. È proprio l’interazione con la popolazione migrante che rende il lavoro interessante e intenso. La seconda parte del lavoro riguarda la parte amministrativa. L’ufficio di NRC in Lago Agrio lavora principalmente con progetti: tutti i servizi legali (e non) e gli aiuti economici erogati devono essere riportati. La parte amministrativa è piuttosto importante perché dimostra l’operato dell’ufficio per rendicontare i finanziamenti ottenuti e prospettare quelli futuri.

Finora, l’esperienza nel complesso è molto positiva. È un’opportunità unica di crescita personale e professionale. Attraverso il suo svolgimento, ho avuto modo di acquisire nuove competenze, affrontare sfide stimolanti e lavorare in collaborazione.